LA STORIA

Un complesso di notevole valore storico

La Corte in Giorgino è un complesso di notevole valore storico, vincolato, come tale, dal Ministero dei Beni culturali, perchè ricco di testimonianze della vita e della cultura della città di Cagliari. All’interno della corte si trova la chiesetta di S. Efisio nella quale viene, da sempre, accolto il martire di S. Efisio, in quella che è la prima tappa del lungo percorso verso il luogo del suo martirio a Nora.

La chiesa e gli adiacenti locali, la sacrestia, il deposito del cocchio e le sale laterali, confinano con la casa padronale formando un unico complesso a quadrilatero, che richiama il modulo della “corte”, cioè della villa suburbana che faceva parte, in origine, della proprietà di campagna della famiglia del Conte Michele Ciarella, avo diretto dei conti Ballero, alla cui famiglia appartiene, tuttora, la proprietà di tutto il complesso.

IL RESTAURO

Un complesso di interesse culturale, artistico e storico

Con un provvedimento del 1977 del Ministro dei Beni Culturali, ai sensi della Legge 1089 del 1939, vi è stata anche la dichiarazione di interesse culturale, artistico e storico, per il complesso monumentale, che oggi confina con il porto canale. Il progetto iniziale venne modificato proprio per salvaguardare la Chiesetta dedicata a S. Efisio che, insieme alla corte, alla casa principale e agli altri ambienti, costituiscono un impianto edilizio unitario; ora, finalmente, il complesso è stato interamente recuperato, sotto il controllo della Soprintendenza di Cagliari, e oggi è possibile apprezzare e vivere al meglio la struttura originaria.

 Svanita la minaccia d’abbattimento, infatti, la famiglia Ballero, nella persona dell’avv. Benedetto Ballero, ha voluto dare, con il completo recupero, una nuova vita a questo edificio, che accompagna l’antico voto di un loro avo, pienamente condiviso e sentito nel profondo del cuore ancora oggi da tutta la famiglia che, oggi come ieri, si impegna affinché venga osservato il giuramento.

Il progetto, curato dal prof. Antonio Tramontin, ha comportato la ristrutturazione dell’intero complesso, che ormai era in progressiva rovina, anche per effetto dello smottamento determinato dagli scavi del porto canale. Si è cercato di mantenere la testimonianza di ciò che nei secoli era avvenuto, con i più vari utilizzi, i magazzini della casa padronale, i ricoveri per i pellegrini che giungevano per la festa, le abitazioni occupate dai pescatori, ed in ultimo abitate dagli sfollati dell’ultima guerra.

Finalmente nel 2004, al termine di anni di lungaggini e di complicazioni burocratiche, e in seguito ai lunghi e costosi lavori di ristrutturazione, compiuti dalla famiglia Ballero, proprietaria del complesso sin dalla fine del settecento, è stato possibile riportare il sito all’antico splendore.

Il restauro, infatti, è stato effettuato e recentemente completato con rilevante impegno economico da Benedetto Ballero, attuale proprietario del complesso, con il supporto, per quanto riguarda il solo intervento della Chiesetta, della cocchiera e della sacrestia, di un contributo regionale (previsto dalla legge sulle Chiese vincolate), curato dal Comune di Cagliari, e con la preziosa collaborazione e l’eccellente sostegno della moglie Bonita e dei figli Roberta, Stefano, Simone e Francesco.  Il compiuto restauro ha consentito di riportare in vita, finalmente, un complesso denso, oggi più che mai, di testimonianze storiche ed archeologiche della vita e della cultura della città di Cagliari e non solo, un luogo così significativo per la storia e la cultura della Sardegna, che da centinaia di anni assume un ruolo fondamentale nella vita dei Cagliaritani e dei Sardi tutti.

Ed ora anche la chiesetta di Giorgino è parte della proposta avanzata dal Comune di Cagliari di far dichiarare dall’Unesco tutta la festa di S. Efisio patrimonio dell’Umanità.